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Gnocchetti di salvia con speck e burrata

Gnocchetti di salvia con speck e burrata

Un profumo nella notte

C’era una fatica nuova da qualche tempo che la ostacolava e le impediva la sera di raggiungere facilmente il sonno.
Eppure nulla era cambiato nell’organizzazione delle sue giornate: ritmi, incontri, ansie, soddisfazioni, passioni.
Anche la stanchezza che sopraggiungeva quando calava la notte sembrava immutata, semmai leggermente incrementata, con il naturale trascorrere del tempo che sembrava sottrarle energie, impercettibilmente ma senza scampo.
Quando il silenzio però diventava il padrone assoluto della casa e la penombra sfumava i contorni, la sua mente non cedeva più come una volta alla seduzione del buio, non si arrendeva mollemente al richiamo del sogno, ma come una sentinella vigile e accorta si disponeva all’erta alla ricerca di chissà quale mistero da svelare.
Ed è così che un po’ alla volta quella che sembrava una situazione priva di suono, quella condizione apparente di non vita, cominciò ad animarsi affollandosi di una serie interminabile di forme e profumi che riusciva a scorgere e a distinguere purché rimanesse ad occhi chiusi.

La sua era un’abitazione modesta, un piccolo monolocale al sesto piano di un condominio di periferia ed era orgogliosa di essere riuscita in pochi anni ad acquistarlo contando sulle sole sue forze, anche se questo passo le era costato molti sacrifici e rinunce, non ultima quella di doversi accollare un mutuo per i venti lunghi anni a venire.
Non conosceva nessuno che vivesse in quel parallelepipedo di cemento e d’altronde non se ne era mai crucciata poiché quella era la sua tana notturna, lì trascorreva giusto il tempo per ricaricare le batterie, il tempo utile per un buon sonno ristoratore, almeno così aveva creduto fino a non molto tempo prima e così era stato. Ma tant’è: quella casa, si vede, aveva altre cose da offrirle.

A pensarci bene era cominciato tutto a primavera inoltrata, quando le giornate cominciano a gonfiarsi di luce e a malincuore lasciano il passo alle ombre del crepuscolo: in quel periodo Carla cominciava a lasciare i vetri della finestra aperti anche di notte con il segreto intento di far entrare quell’aria carica di rinnovamento che regalava la sensazione di rinascere, anche a lei, insieme alla natura. In una di quelle sere la stanza cominciò a riempirsi di un profumo lieve ma deciso e gradevole, un profumo di terra che portava con sé un senso di buono: con quella percezione che stuzzicava le narici, dopo qualche minuto si addormentò.

Nelle sere che seguirono, il profumo si fece più intenso e con esso più lungo divenne il tempo nel quale Carla provava a immaginare da dove provenisse. Poi, in un mattino sbiadito e tiepido, mentre riassettava alla svelta la stanza, sporgendosi dalla finestra che si affacciava sul suo piccolo balcone, notò un cespuglio rigoglioso di un verde vellutato che sporgeva svergognatamente dall’inferriata che lo separava da quello dei suoi vicini, come se volesse invadere il suo spazio: salvia, ecco cos’era il profumo che ogni sera veniva a trovarla. Mentre era intenta a osservare l’origine di quella notturna compagnia olfattiva, il suo sguardo incrociò il sorriso di una donna china su quell’orto casalingo intenta a dissetare la sua pianta:

– “Buongiorno! Se questi rami sporgenti le danno fastidio, posso spostare il vaso; in questa stagione, vede, le mie piante crescono così in fretta che, per un verso, ne sono orgogliosa, e dall’altro non mi rendo conto che magari possono dare noia a qualcuno”.
“No, non si preoccupi, la lasci pure lì, mi arriva un così buon profumo soprattutto di sera!”
“Penso che la salvia sia l’erba aromatica più aristocratica che si possa trovare; ha un sapore, come dire, nobile, in grado di ingentilire tutte le pietanze con cui si sposa, non trova?”
“Ma, non saprei; vede, io non sono proprio una provetta cuoca e non ne faccio un grand’ uso”.
“Comunque, se dovesse averne bisogno, non faccia complimenti, ne prenda pure quanta gliene serve: d’altronde, si sa, ognuno raccoglie i frutti che cadono sulla propria terra e la mia salvia mi sembra che abbia ampiamente invaso la sua proprietà. Ora rientro: oggi è il mio giorno di riposo e voglio preparare degli gnocchetti di salvia con salsa di speck e burrata: i miei ragazzi ne vanno ghiotti: se non si offende, più tardi gliene porto un poco”.
“Grazie, non si deve disturbare anche per me: io ho già il regalo del suo profumo!”

C’era una fatica nuova da qualche tempo che la ostacolava e le impediva la sera di raggiungere facilmente il sonno: con gli occhi chiusi Carla spiava i rumori e gli odori coperti dal buio e si sorprendeva felice di conoscere ogni sera un pezzetto in più della vita che le pulsava intorno.

Ricetta

Ingredienti

  • Salvia
  • Farina di semola di grano duro rimacinata
  • Acqua
  • Olio
  • Speck
  • Burrata

Lavare e tagliare finemente la salvia, frullarla fino a ottenere un pesto.
Unirlo alla farina di semola di grano duro rimacinata, con l’acqua, e lavorare l’impasto finché diventa morbido ed elastico.
Prelevare una porzione di impasto per volta e stenderla con la punta delle dita per formare dei filoncini di medio spessore. Tagliarli per ottenere gli gnocchetti.
Lasciare riposare per 5 minuti l’impasto.

In una padella rosolare lo speck nell’olio per pochi minuti, evitando che diventi croccante.

Cuocere la pasta in acqua bollente salata per 3 minuti, scolarla e versarla nella padella, aggiungendo la burrata e mantecando tutto per 5 minuti a fuoco lento, aggiungendo l’acqua di cottura degli gnocchetti se necessario.

L'ingrediente

È una pianta caratteristica dell’Europa meridionale. In Italia cresce spontanea nelle zone centro-meridionali e nelle isole; nel Lazio è diffusa come pianta coltivata sia in pianura, sia nella fascia collinare submontana. La salvia è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà salutari, ciò che spiega il suo nome, proveniente da salvo che significa appunto “salvare”.
I Romani la consideravano una pianta sacra. La salvia (Salvia officinalis) è una pianta della famiglia delle Laminaceae. Molto usata in cucina per aromatizzare diverse pietanze, è in realtà utilissima anche per le sue proprietà antisettiche, antinfiammatorie e diuretiche.

Vino abbinato

Bonarda dell’Oltrepo Pavese 2016 Bertè & Cordini

Ascolto suggerito

Ella Fitzgerald - I'm in the Mood for Love

Lo Chef

Antonello de Angelis

Ho impiegato 24 anni con i piatti in mano tra i tavoli per arrivare in cucina, ma alla fine sono riuscito ad entrarci. Indossato il blasone dello chef in un ristorante tutto mio, vedo la mia professione come un connubio di arte e cultura tra i fornelli: arte nell’innovazione e cultura della tradizione gastronomica del territorio. I compagni di questo fantastico viaggio sono le donne della mia vita, che amo più della mia stessa professione: per questo, come ebbe a dire un mio amico, posso ritenermi “brasato” dalla fortuna!

L'autrice

Alda Lollobrigida

Sa suonare il pianoforte con la sola imposizione delle mani e, a intervalli regolari, alterna la musica con la propria poetica. Il suo ritmo interiore si fonde con il tempo della vita: ne scaturiscono storie fantastiche a partire dalla realtà, o storie reali con un principio di fantasia. Ciò che conta è la successione delle lettere così simile a quella delle note. La sensazione provata è l’eco di una melodia sussurrata in cui l’uso sapiente dei mezzi toni dona ai suoi scritti tutto il sapore di diesis stagionati accompagnati da un calice di bemolli d’annata…